Centro Culturale "Mons. Lorenzo Bellomi"

Vangeli: storia o leggenda?

José Miguel Garcia Docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà di Teologia san Damaso di Madrid
Giovedì 7 aprile 2005 - ore 18:15
Centro Congressi "Stazione Marittima" - Trieste

I vangeli raccontano una storia o una leggenda? La figura di Gesù ha subito un processo di mitizzazione da parte delle comunità cristiane? Nei vangeli si incontra il Gesù storico o il Gesù creduto dai discepoli dopo un percorso di elaborazione della dottrina cristiana, come sostengono tanti studiosi?

A queste domande, fondamentali per la fede cristiana, ha cercato di rispondere giovedì 7 aprile José Miguel Garcia, docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà di Teologia San Damaso di Madrid, presso il Centro Congressi "Stazione Marittima" di Trieste.

"I vangeli sono la testimonianza di un fatto: che un uomo, Gesù di Nazaret, si è detto Dio", ha esordito padre Garcia. Il problema è che secondo la mentalità moderna storia e soprannaturale non sono conciliabili e che pertanto la pretesa divinità di Gesù sarebbe un’invenzione.

"Un’invenzione di chi?": si è chiesto il relatore. Nessun ebreo può aver formulato una simile credenza, perché "nessuna religione come il giudaismo ha stabilito una differenza così radicale tra Dio e qualunque creatura. Né può essere stato il paganesimo ellenico l’autore della dottrina cristologica - ha continuato Garcia -, perché tale dottrina si è formata nella comunità cristiana di Gerusalemme, e quindi in ambito ebraico. Pertanto solo Gesù, una personalità straordinaria, umanamente geniale e propriamente divina può avere convinto degli ebrei sulla propria natura soprannaturale".

"Comunque - ha detto anche l’autorevole studioso - la storicità dei vangeli non si può provare in generale: bisogna procedere passo passo e per questo ci vuole tempo. Ci sono molte anomalie nei testi dei quattro evangelisti, ma questo, se è un argomento a favore dei detrattori, e anche uno strumento formidabile della loro storicità". Il metodo della scuola di Madrid, di cui Garcia fa parte, è infatti proprio quello di spiegare le difficoltà di interpretazione di alcuni passi evangelici, attraverso l’utilizzo della lingua aramaica, nella quale secondo loro sarebbe stato scritto il primo vangelo, quello di Marco, poco dopo la morte di Gesù. Garcia ha fornito un breve saggio di tale metodo, applicato all’episodio dell’incontro tra Gesù risorto e Maria di Magdala. Ritraducendo il testo greco in aramaico e poi traducendolo dall’aramaico si ottiene un racconto diverso, più simile a quello degli altri vangeli e maggiormente credibile.

Il prof. Garcia ha successivamente risposto alle domande del numeroso pubblico, chiarendo con fermezza la sua posizione davanti alle obiezioni che emergono, ad esempio, dalla lettura di testi quali il famoso "Codice Da Vinci", testi che, ha affermato, non hanno alcun fondamento storico e non trovano alcuna fonte storiograficamente accettabile.

L'articolo apparso sul settimanale "Vita Nuova" è disponibile in formato ".pdf" cliccando qui. (Con connessioni lente può essere necessario attendere alcuni minuti).

Il prof. José Miguel Garcia.

Il pubblico nella sala Oceania del Centro Congressi "Stazione Marittima" di Trieste".

Veduta d'insieme.

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