Centro Culturale "Mons. Lorenzo Bellomi"

La carità sarà sempre necessaria, anche nella società più giusta

Non c'è nessun ordinamento statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell'amore. Chi vuole sbarazzarsi dell'amore si dispone a sbarazzarsi dell'uomo in quanto uomo.

Raimondo Gandolla Ingegnere civile, volontario A.V.S.I. (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale)
Marco Andreolli Responsabile donatori privati A.V.S.I.
15 dicembre 2006 - ore 18:15
Palazzo dei Congressi "Stazione Marittima" - Trieste

Abbiamo voluto far commentare queste frasi, tratte dall'enciclica "Deus Caritas est" di papa Benedetto XVI a delle persone che si occupano di volontariato.

Uno, ingegnere civile, dedica perte del tempo libero a seguire, secondo le sue competenze, alcuni progetti portati aventi dalla O.N.G. A.V.S.I. in svariati paesi del mondo.

Il secondo si occupa, per la stessa organizzazione, di raccogliere fondi seguendo i donatori privati, la voce più grande di bilancio.

Nel corso dell'incontro si sono potute capire, attraverso testimonianze concrete, il significato della frase del papa.


Quello che segue è un commento all'incontro di Stefano Bochdanovits.

Di seguito alcune immagini dell'incontro.


TENDE DI NATALE AVSI: LA TESTIMONIANZA DI UN VOLONTARIO

"LA CARITÀ SARÀ SEMPRE NECESSARIA, ANCHE NELLA SOCIETÀ PIÙ GIUSTA"

Raimondo di professione fa il costruttore, è un ingegnere, ma nella vita ha avuto l'occasione di mettere a disposizione le sue competenze anche come volontario AVSI. Sta seguendo un progetto per la costruzione di una diga sul fiume Litani, in Libano, da cui gli agricoltori traggono sussistenza, ma continua ad aiutare i suoi amici anche negli altri progetti cui ha partecipato, come quando è andato in Thailandia per portare aiuti ai sopravvissuti dello tsunami. Tutto è cominciato con la richiesta d'aiuto di un amico, circa 12 anni fa, per costruire un ospedale. Da allora, quasi ogni mese lascia la sua casa di Varese, una moglie e otto figli, il giovedì o il venerdì sera, prende un aereo magari scomodissimo, va in Paesi come la Romania, dove ha lavorato gratuitamente alla costruzione di un ospedale per i bambini (qualcuno ricorderà qui l'impegno del giornalista triestino Mino Damato), poi torna a casa e va in ufficio alle otto del mattino dello stesso giorno. Chi glielo fa fare? Prende alcuni giorni di ferie, parte per l'Albania dove dedica tempo ed energie alla costruzione di un asilo bello, colorato e accogliente per la gioia e la dignità dei bambini - "il bello è segno del vero", dice - poi arrivano i teppisti e lo distruggono quasi completamente. Ne valeva la pena? Quando racconta queste cose, Raimondo Gandolla ha gli occhi che brillano: spesso sente il peso del sacrificio ma, quando finalmente è in viaggio verso casa, si chiede sempre quando potrà ritornare.

Quella di venerdì 15 dicembre a Trieste è stata un'iniziativa per sensibilizzare e raccogliere fondi da destinare ai 5 progetti scelti per quest'anno (Libano, Terrasanta, Perù, Kosovo, Uganda - informazioni su www.avsi.org): alle 18.15 un incontro pubblico presso la Stazione Marittima, organizzato dai Centri Culturali "Mons. Bellomi" e "G. La Pira", e alle 20.00 una cena di solidarietà presso la Cafeteria del Main Building nel Centro Internazionale di Fisica di Miramare. I due momenti si collocavano nell'ambito della campagna "Tende di Natale AVSI", una serie di eventi come manifestazioni, cene, mostre, cori e tavole rotonde, organizzati grazie a non meno di 10.000 volontari nel cuore di molte città, in Italia e all'estero.

L'Associazione Volontari per il Servizio Internazionale, che oggi è diventata Fondazione, è una Organizzazione non governativa senza scopo di lucro impegnata nelle adozioni internazionali e in circa 100 progetti di cooperazione allo sviluppo in 40 Paesi del mondo. Il bilancio di AVSI è sostenuto per quasi il 50% da donatori privati!

L'ing. Gandolla ha accettato di offrire la sua testimonianza sia all'incontro pubblico che al momento conclusivo della cena, quando ha commosso i presenti con il racconto della sua esperienza. Perché continua a fare questa fatica? Lui lo dice senza esitazioni: per rispondere ad un bisogno mio di bellezza, di verità, di giustizia. La carità - spiega - non è rispondere al bisogno di altri, ma è il desiderio profondo che caratterizza il nostro cuore, è la gratitudine per la sovrabbondanza dei doni ricevuti. Quando le amiche hanno chiesto a sua moglie cosa ci avesse guadagnato a sposare uno che spesso e volentieri la lascia sola con gli otto figli, lei non ha avuto dubbi: "ci guadagno un marito più contento!".

Il titolo dell'incontro e dell'intera campagna di AVSI riprende una frase che il Papa ha scritto nella sua enciclica: "La carità sarà sempre necessaria, anche nella società più giusta. Non c'è nessun ordinamento statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell'amore. Chi vuole sbarazzarsi dell'amore si dispone a sbarazzarsi dell'uomo in quanto uomo" (Benedetto XVI, Deus Caritas est, 28b).

Stefano Bochdanovits

L'ingegnere civile Raimondo Gandolla.


Il dott. Marco Andreoli.


Il tavolo dei relatori: Marco Andreoli, Raimondo Gandolla e Marco Gabrielli (presidente del Centro Culturale che ha organizzato l'incontro).

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